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Sanremo 2012: Celentano, canzoni e beneficenza- di Dimitri Sassone |
Lunedì 13 Febbraio 2012 22:11 |
Sanremo 2012 CELENTANO, canzoni e beneficenza
di DIMITRI SASSONE E’ nel segno artistico e mediatico di Adriano Celentano il 62° Festival della Canzone italiana –ora con ambizioni internazionali - che per tutta la vigilia ha mantenuto fede alla tradizione innestando polemiche e dibattiti che, salvo i primi due decenni,una sorta di infanzia innocente dove prevaleva l’interesse primario per il bel canto e gli interpreti, ha manifestato tutti i vizi dell’età adulta nei quarant’anni successivi. Canzoni copiate, non inedite come vuole il regolamento, giurie sulle quali si accampano sospetti, manipolazioni nel voto telefonico. Comunque la manifestazione sanremese, dopo parentesi di decadenza e di crisi che ne minacciavano perfino l’estinzione, è tornata a nuovi fulgori e continua a rimanere un evento di primaria importanza, anche se non determinante ai fini del mercato discografico, ma che, oltre agli spettatori – paganti o ospitati – che affolleranno la sala dell’Ariston, incolla gli italiani davanti al video per cinque sere. Così che è diventato fatale lo slogan “Sanremo è sempre Sanremo”. Uno slogan che marcia pari pari con l’aspirazione di ogni cantante di apparire su quel palcoscenico e di ogni cantante che già si è esibito, bene o male, di tornarci. Per questa edizione l’interesse è salito al diapason proprio in rapporto alla presenza di Celentano. Ci sarà? Non ci sarà? Canterà soltanto o canterà e parlerà? A quale prezzo? Quale sarà il suo ingaggio? Questo il tormentone. Tutte domande che hanno avuto risposta. Celentano c’è (così gli spot) e assicura che il festival sarà “hard rock”, il suo stile, il suo marchio di nascita da quando si affacciò alla musica rifacendosi a Elvis Presley e prendendo in prestito mossa e epiteto di “Molleggiato”. Da allora una serie ininterrotta di successi, perché Adriano ha saputo interpretare i tempi e il sentimento della gente, il pacifismo, l’ecologia, l’aspirazione a una vita semplice, e ha saputo spendersi molto bene,, senza inflazionarsi. A Sanremo c’è, canta e parla. I “sermoni” attesi e criticati. I proverbiali silenzi. Riscuote un cachet adeguato (350 mila euro per una serata, il doppio per due). Eccessivo? Lo devolve in beneficenza. Ad Emergency e i suoi ospedali e a famiglie povere indicate dai sindaci di diverse città, da Milano a Verona, da Roma a Bari. Anche questa decisione ha suscitato critiche. Che male c’è? Lasciamo che Celentano faccia beneficenza. Molti altri la fanno e con rumore. Su quel compenso per di più paga le tasse di tasca sua, oltre a sostenere le spese di tutto il suo staff. Come ha detto un critico è il festival che ha bisogno di Celentano, non il contrario. Ma altre polemiche si accendono attorno al festival. Vasco Rossi lamenta che non è stato ammessa la canzone che ha scritto per Patty Pravo e che l’antica icona avrebbe dovuto interpretare. Anche Marcella muove identiche lamentele. Il cantante e presentatore Pupo – all’anagrafe Enzo Ghinassi – pubblica uno pseudo-romanzo nell’immediata vigilia per denunciare presunte combine a sua danno e di Emanuele Filiberto lo scorso anno. Anche l’attore Enzo Jacchetti, conduttore di “Striscia la notizia” e produttore di cantanti, muove osservazioni sul sistema di scelta dei cantanti giovani, che avviene attraverso Facebook, ma invece – a suo avviso – per imposizione delle major discografiche. Affermazioni che gli organizzatori Rai di Sanremo respingono sdegnosamente. E’ proprio il contrario : le Major mettono a contratto i giovani che sono stati scoperti e valutati. Polemiche anche sulla conduzione. Al timone Gianni Morandi, che conta di confermare i risultati dello scorso anno. Ha per spalla Rocco Papaleo, non digiuno né di musica né di cinema, argot meridionale, precisamene lucano, un misto di ingenuità, naturalezza comica, folcloristica e un poco macchiettistica. Più forti le polemiche sulla presenza femminile: come primadonna, la sconosciuta modella ceca Ivana Mrazova, subentrata alla Ecclestone, che aveva fatto i capricci. Diciannove anni, un pò ingenua la modella ha confessato candidamente di non conoscere la musica italiana. Ma al tempo stesso ha avuto la solidarietà dai movimenti femminili per essere stata definita “bambola” in un cronista servizio del Tg1 del 25 gennaio, a sa volta bollato dall'associazione femminile Pulitzer "uno schiaffo alla dignità delle donne". La diciannovenne Ivana ha replicato che "se una donna è convinta e crede in quello che fa preparandosi e impegnandosi non sarà mai un oggetto". Tra i più affermati e veterani, ci sono Lucio Dalla, la sempre trasgressiva Loredana Berté in coppia con Gigi D’Alessio, Eugenio Finardi. E’ al suo secondo festival Nina Zilli che ha dichiarato : “se incontrerò Celentano gli bacerò le mani. Come si fa con i grandi". Noti e popolari sono anche Francesco Renga, Samuele Bersani, Dolcenera, la rossa Noemi, Irene Fornaciari (figlia d’arte, il padre è Zucchero), Emma che può bissare il precedente successo (anche se non al massimo grado), Arisa che viene egualmente da “Talent”. I giovani – come detto – sono stati selezionati avvalendosi del Social Network. Tra questi la romana Giulia Anania. Quanto agli ospiti che dovrebbero costituire la sorpresa, ci sono l’allenatore Fabio Capello (transfuga dall’Inghilterra), il so collega della nazionale italiana, Cesare Prandelli, Federica Pellegrini, i comprimari della scorsa edizione le iene Luca e Paolo, Belén Rodriguez e Elisabetta Canalis, e inoltre Sabina Ferilli. La super-sorpresa potrebbe essere Benigni.
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