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La mia carriera bandistica- Dario Mignemi |
Lunedì 11 Aprile 2016 19:47 |
LA MIA CARRIERA BANDISTICA piccola storia di un giovane flauto traverso
Corpo bandistico Vincenzo Bellini di Aci Catena (Catania)
Dario Mignemi, 16 anni
E' stato il 2011 , l'anno in cui ho iniziato a suonare il flauto traverso ed avevo 11 anni, ma è solo nel 2014 che sono entrato a far parte del corpo bandistico “Vincenzo Bellini” di Aci Catena diretta dal maestro Rosario Spoto. Il corpo bandistico è molto famoso in provincia di Catania tanto da prendere il nome dell’illustre musicista e compositore Bellini, autore di grandi arie come “Zaira”,”Norma” e tante altre . La banda è composta da 63 persone di tutte le età, dai 12 ai 67.
L’inizio a scuola
Durante le scuole medie nelle due ore settimanali dedicate alla musica, materia curricolare, ho imparato le posizioni delle chiavi per produrre le note e ho migliorato il mio timbro musicale. L'estensione musicale del flauto è di tre ottave dal Do centrale a quello più acuto; il flauto traverso è uno degli strumenti più acuti, inoltre la difficoltà sta anche nell’uso dello strumento , bisogna saper chiudere le labbra perfettamente così che il fiato possa entrare dal foro e produrre musica. Inoltre, essendo il flauto traverso , quando si suona non è possibile guardare le posizioni delle note mentre si suona . Grazie all'insegnamento del prof. Asero ho imparato in fretta con serenità, anche perché la scelta dello strumento è stata mia, sapendo comunque che tutto ciò avrebbe portato via il tempo che abitualmente dedicavo agli amici ed ai passatempi. Devo dire grazie al mio amico Gabriele , già bandista e bravissimo clarinettista, che mi ha convinto e trascinato in quello che per me è un nuovo mondo. Con Gabriele ci siamo conosciuti quando avevamo 6 anni alle scuole elementari , avere buone amicizie è molto importante , non solo nel mondo della musica, ma anche in altro ciò può aprirti nuove strade verso nuove conoscenze e nuove “destinazioni”. Aver studiato anche alle scuole medie mi è stato davvero d'aiuto, sia per superare difficoltà, ma anche per imparare a suonare in gruppo , che è ancora più difficile che suonare singolarmente, poiché devi non solo ascoltare te stesso , ma anche gli altri per andare a tempo tutti insieme.
La prima volta in banda
Naturalmente, prima di far parte ufficialmente del corpo musicale ho dovuto studiare sodo tutti i giorni e, dopo aver finito il mio terzo libro di esercizi per flauto, il 13 giugno 2014 , festa di Sant'Antonio da Padova, ho suonato per la prima volta come membro bandista ufficiale. Lo ricordo come se fosse ieri , un mix diverso di emozioni: la felicità per la prima suonata in banda e la solita paura di sbagliare, fare brutta figura o non andare d'accordo con tutti gli altri membri. Il corpo bandistico è nato tanto tempo fa e presenta musicisti “anziani”,nel senso che suonano da molto tempo, come il maestro Rosario Spoto, il trombettista Vincenzo Li Pira e le clarinettiste Rita Russo e Anna Rinauto, ma anche molti giovani come Gabriele Trovato , Alessia e Valeria Privitera che di anni ne hanno 19 e me che ne ho sedici. Solitamente il martedì ci riuniamo, per stabilire le date in cui dobbiamo suonare oppure per provare e per divertirci insieme suonando, nella “sala prove” che si trova a Santa Lucia di Acicatena , precisamente nel quartiere Sanità.
La banda porta gioia e felicità tra le case dei quartieri
La più grande differenza tra una orchestra e una banda è come e cosa si suona . Per esempio , mentre in orchestra si sta tutti seduti e si suonano soprattutto brani classici , in banda si cammina per le strade del paese , portando gioia e felicità tra le case dei quartieri con brani festosi e marce ritmiche , inoltre , mentre nell'orchestra la figura del direttore è fondamentale , in banda è il rullante che fa da direttore. Il rullante è lo strumento utilizzato per dettare il tempo. Fino ad ora abbiamo suonato a manifestazioni non molto importanti , come le feste dei santi ad Acicatena , ma ci hanno anche invitato a suonare per le feste di Acitrezza e Acicastello. Avere una divisa mi fa sentire davvero importante , tanto che molto spesso la gente mi scambia per qualche vigile urbano , chiedendomi informazioni su strade e parcheggi , molto spesso noi più giovani amiamo ascoltare le esperienze dei più anziani,sulla vecchia banda e quei aneddoti comici su cui potrei scrivere davvero un libro, come per esempio, quella volta in cui la banda si divise andando metà in una strada e l’altra metà prese una direzione diversa. La causa fu l’affollarsi della gente , la confusione, ma anche la stanchezza. Molto presto festeggerò i due anni di “carriera” e durante questi anni credo di esser cresciuto e maturato molto. Per prima cosa ho imparato ad ascoltare gli altri ed a saper stare insieme,a saper stare in ordine, a rispettare chiunque sia intorno a me. La musica è capace di darti certe sensazioni che non puoi provare con altre attività; ti da gioia e carica nelle marce militari, tristezza nelle marce funebri, ti da quel senso di patriottismo nel “Inno di Mameli” o ancora nella “Leggenda del Piave”. Ed infine è la banda “Vincenzo Bellini” che ti fa stare bene e, per me, è come stare in famiglia.
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Daniela Grazia Colamasi
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