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(aggiornamenti al 25/06/2021)
Primo G7 Cultura 2017- Firenze |
Domenica 14 Maggio 2017 14:17 |
Primo G7 Cultura a Firenze
Siglata la Dichiarazione di Firenze e proclamato il 2018 anno europeo del Patrimonio culturale
Si è aperto a Firenze con le note di Rossini e Brahms il primo G7 della cultura. Nella prima delle due giornate presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio si è tenuto il concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti che, con l’Orchestra del Maggio musicale fiorentino, ha eseguito l’Ouverture del Guillaume Tell di Gioacchino Rossini e la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms.
Per la musica ancora nessuna specifica indicazione nè definizione come nuova categoria . Anche se essenziale nella formazione culturale dei popoli e spesso ostacolata e combattuta per la sua alta funzione sociale nazionale e internazionale di unità non troviamo avere fra i documenti un posto specifico. Inserita genericamente nella parola ‘cultura’ sicuramente anche lei sarà valorizzata e protetta, ma non se ne parla in modo esplicito sebbene coinvolta nella ‘profonda preoccupazione per i sempre maggiori rischi – derivanti non solo da attacchi terroristici, conflitti armati e calamità naturali, ma anche da razzie, saccheggi e altri crimini perpetrati su scala globale – per il patrimonio culturale e le istituzioni e i beni che ne sono espressione, quali musei, monumenti, siti archeologici, archivi e biblioteche’ come si afferma nella Dichiarazione. Resta al momento divisa in mille rivoli come sottocategoria degli spartiti musicali nei ‘beni librari’; auditorium, teatri fra beni museali; strumenti musicali, discografia fra beni generali. Forse perché ancora non ha una categoria a se stante in un dubbio ambivalente ‘Musica bene materiale o immateriale?’ Aspettiamo il 2018 anno della cultura.
Due giorni di lavori culminati con una Dichiarazione congiunta siglata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti dai Ministri e dagli altri rappresentati della Cultura dei Paesi del G7: Dario Franceschini (Italia), David Bruce Wharton (USA), Karen Anne Bradley (UK), Maria Bhömer (Germania), Audrey Azoulay (Francia), Mélanie Joly (Canada) e Ryohei Myata (Giappone). Erano presenti anche il Commissario Europeo alla Cultura Tibor Navracsis e il Direttore Generale dell’UNESCO Irina Bokova.
Si tratta di un storico documento che condanna la distruzione del patrimonio culturale e chiama la comunità internazionale a un maggiore impegno nel contrasto al traffico illegale di beni culturali e nelle azioni di tutela per la salvaguardia di siti archeologici, monumenti, opere d’arte, beni librari e archivistici nelle zone belliche, come previsto dalla risoluzione 2347/2017 appena approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. “Un onore che questo sia avvenuto su impulso italiano” ha sottolineato il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. Un testo che ribadisce il ruolo distintivo della cultura ‘come strumento di dialogo tra i popoli e la difesa del patrimonio culturale, in tutte le sue forme, materiale e immateriale, mobile e immobile, quale nesso straordinario tra il passato, il presente e il futuro dell’umanità’ e per questo l’annuncio che il 2018 sarà l’anno europeo del patrimonio culturale grandi eventi internazionali, come le Esposizioni universali e sport. Alcune riunioni tecniche riservate si sono svolte per mettere a fuoco aspetti riguardo alla normativa internazionale, la tutela delle opere e la formazione.
Nella prima sessione dedicata ai ‘limiti e le opportunità della normativa internazionale’ Giampaolo D’Andrea, Capo di Gabinetto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e il moderatore Lorenzo Casini, Professore di diritto amministrativo, Consigliere giuridico del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, hanno valutato le molteplici definizioni di patrimonio culturale quali la “vertigine della lista” per la quale non esiste una definizione univoca di patrimonio culturale . I limiti e le opportunità del diritto internazionale in merito alla normativa internazionale in materia di patrimonio culturale che mette in luce le complesse relazioni tra diversi livelli di interessi e soggetti in questo settore globali, nazionali, locali, pubblici, ma anche non-governativi.
Nella seconda sessione su ‘le pratiche di tutela: punti deboli e punti di forza’ Fabrizio Parrulli,Generale di Brigata, Comandante del Nucleo di Tutela del patrimonio culturale dell’Arma dei Carabinieri- TPC, e Tiziana Coccoluto ,Magistrato, Vice-Capo di Gabinetto Vicario del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, hanno evidenziato come in Italia sono state adottate diverse concrete azioni per combattere il traffico illecito di beni culturali, che possono essere sintetizzate in una completa catalogazione del patrimonio culturale mobile e immobile; monitoraggio delle aree archeologiche terrestri e marine; sopralluoghi e contrasto alla esportazione illecita. La cooperazione a livello internazionale è stata definita pienamente soddisfacente con i Paesi che hanno servizi specifici di polizia sebbene molti paesi non abbiano ad oggi ratificato Convenzioni Internazionali UNESCO ’70 e UNIDROIT ’95. Per chi ha subito furti o ha fatto un rinvenimento o vuole consultare c’è l’applicazione “iTPC” a breve disponibile anche in inglese, francese, tedesco, spagnolo e arabo, per dispositivi mobili di ultima generazione, che offre la possibilità ,replicando anche quanto è pubblicato sul sito dell’Arma www.carabinieri.it, di consultazione e ricerca.
La terza sessione su ‘la formazione: quali modelli?’, con Francesco Scoppola, Direttore generale Educazione e ricerca, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo moderatore Maria Luisa Catoni, Professore di Storia dell’arte antica e di archeologia, Direttore della Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo. Si è visto quanto esista un consenso generale, al livello teorico, sul fatto che l'educazione, l'istruzione e la formazione accademica e professionale giocano un ruolo chiave nell'assicurare un futuro al patrimonio culturale e quanto diffusa consapevolezza del valore civico, sociale, storico, culturale, artistico, simbolico ed economico del patrimonio culturale.
Testo http://wwcat.saggiatoremusicale.it/documenti/beniculturali.php Foto www.fotoweb.bemiculturali.it Tiberio Barchielli
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