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(aggiornamenti al 25/06/2021)
237° Guardia di Finanza,Stadio dei Marmi |
Giovedì 23 Giugno 2011 21:09 |
237° ANNIVERSARIO FONDAZIONE GUARDIA DI FINANZA STADIO DEI MARMI ROMA 23 giugno 2011 Fanfara della Legione Allievi di Bari
Marcia d’Ordinanza della Banda del Corpo
Soprano Cecilia Gasdia nella Preghiera del Finanziere
Si sono concluse allo Stadio dei Marmi a Roma,Foro Italico, le celebrazioni del 237° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza. Presenti il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, On. Prof. Giulio Tremonti, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Nino Di Paolo, rappresentanti delle massime Autorità politiche, civili, militari e religiose, nonché numerosi Finanzieri, in servizio ed in congedo. La giornata celebrativa si è aperta questa mattina a Roma con l’omaggio dei Vertici della Guardia di Finanza alle Fiamme Gialle che hanno sacrificato la propria vita per la Patria. Tre le corone d’alloro deposte: la prima al Monumento al Finanziere in Largo XXI Aprile; la seconda al Sacrario dei Caduti del Corpo nella Caserma “Sante Laria” di Piazza Armellini; la terza presso la Tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria di Piazza Venezia. Sul prato dello Stadio dei Marmi”si è schierata la Brigata di Formazione, seguita dai Medaglieri e dai Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dai Gonfaloni della Regione Lazio, della Provincia e della città di Roma, dal Medagliere dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia e dalla Bandiera di Guerra della Guardia di Finanza. La Brigata di Formazione,articolata su 3 reggimenti, il primo formato da Allievi Ufficiali ed Ufficiali Allievi dell’Accademia di Bergamo e Roma-Castelporziano, da Allievi Marescialli della Scuola Ispettori e Sovrintendenti di L’Aquila nonché da Allievi Finanzieri del continente ordinario della Scuola di Bari e del contingente di mare della Scuola Nautica di Gaeta; il secondo composto da una Compagnia formata da ispettori Comandanti di Reparto, dagli uomini dei Reparti territoriali e da finanzieri dell’anti-terrorismo e pronto impiego, da una Compagnia Pronto Impiego proveniente dal Centro Addestramento di Specializzazione di Orvieto, da una Compagnia rappresentativa del personale della Guardia di Finanza impegnato nelle diverse missioni internazionali in Albania, Kosovo e Afghanistan, da una Compagnia di personale del Servizio Aeronavale e da una Compagnia costituita da atleti delle Fiamme Gialle. Infine, a comporre il terzo Reggimento, la Fanfara della Legione Allievi di Bari, i Finanzieri sciatori della Scuola Alpina di Predazzo e i Finanzieri rocciatori e specialisti del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. La resa degli onori al Capo dello Stato, che ha passato in rassegna i Reparti della Brigata di Formazione sulle note della “Marcia d’Ordinanza” eseguita dalla Banda del Corpo, ha scandito l’inizio della fase centrale della cerimonia. Il primo a prendere la parola è stato il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale Di Paolo che ha evidenziato come “la criminalità economica organizzata sia cambiata, assumendo dimensioni complesse, mutevoli, sfuggenti, non paragonabili a quelle di alcuni anni fa. A questo appuntamento con la storia la Guardia di Finanza non è giunta impreparata. L’osservazione investigativa di fenomeni complessi come quelli odierni, suggerisce la necessità di un approccio trasversale, unitario e flessibile. Questo modus operandi, che è proprio della Guardia di Finanza, è il vero valore aggiunto per garantire quella sicurezza economica e finanziaria alla base della crescita del nostro Paese. Ma i moderni approcci professionali, da soli, non bastano. C’è bisogno anche di motivazioni forti, quelle motivazioni che i finanzieri coltivano ogni giorno per fare fino in fondo la loro parte, con un unico obiettivo: consegnare alle future generazioni una società più equa e più giusta”. Dopo il Generale Di Paolo, ha preso la parola il Ministro dell’Economia e delle Finanze, On. Prof. Giulio Tremonti, che ha affrontato il tema dell’immigrazione. “Il Mediterraneo ha tante frontiere e la Guardia di Finanza è una parte essenziale per la difesa delle nostre frontiere. In questi mesi, guardando i telegiornali, ho pensato a voi. Le Fiamme Gialle hanno una storia plurisecolare, hanno servito la nostra nazione con onore e orgoglio nei momenti lieti e in quelli difficili, mirando sempre alla tutela del bene comune“.Il Presidente della Repubblica ha, quindi, apposto la 59ª ricompensa - una medaglia d’oro al valore - sulla Bandiera di Guerra del Corpo (di cui quest’anno si celebra, tra l’altro, il centesimo anniversario) e consegnato ricompense a quei finanzieri che, nell’ultimo anno, si sono resi protagonisti di un particolare atto di coraggio (quello della notte dell’8 maggio, a Lampedusa, quando le Fiamme Gialle si gettarono in acqua per salvare i 575 migranti in difficoltà, a bordo di una barca ormai priva di controllo) o di significativi risultati professionali in diversi settori operativi (la lotta alle mafie, ai traffici illeciti, alla contraffazione, il contrasto al riciclaggio e alle frodi fiscali). Successivamente, per rendere omaggio al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, hanno sfilato, davanti agli spalti gremiti da circa 7mila persone, finanzieri con le uniformi adottate nel corso del tempo, da quelle del 1774 fino a quelle in uso ai giorni nostri. Emozionante il momento dell’esecuzione in musica, da parte del soprano Cecilia Gasdia, della “Preghiera del Finanziere”. La cerimonia si è conclusa con la resa degli Onori finali al Capo dello Stato da parte della Brigata di Formazione. “Nell’arco di un secolo, le Fiamme Gialle davano prova di abnegazione e di altissimo senso del dovere al servizio del Paese e del popolo italiano, rinnovando le proprie fulgide tradizioni, retaggio di valori umani e militari. fedeli ai principi etici incarnati dalla propria gloriosa Bandiera di Guerra, i finanzieri e i Reparti del Corpo si prodigavano nella tutela dei diritti costituzionali inviolabili e dei principi di legalità e giustizia. in contesti ambientali caratterizzati da rilevanti fenomeni delinquenziali, la Guardia di Finanza, anche con il sacrificio di vite umane, concorreva in modo determinante a contrastare le gravi minacce alla sicurezza pubblica recate dalla criminalità comune e da organizzazioni terroristiche di stampo mafioso. per tale considerevole contributo, la Guardia di Finanza merita la riconoscenza della Patria intera, dell’Unione Europea e della Comunità Internazionale.” Territorio nazionale, 2 giugno 1911 – 2 giugno 2011.TERRITORIO Redazionale |
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